Retaggi

La danza 9,5 x 8,5 x18 cmL’Albero il Pesce e il monaco Tibetano 50 x 8,5 x 25 cm
L’indiano e il cowboy 33,5 x 8,5 x 22 cmLo sguardo prima del bacio 20 x 8,5 x 24 cmL’occhio del serpente 45 x 8,5 x 25 Mimesi 36 x 8,5 x 12 cmNon gridate sui bambini 7 x 8.5 x 11 cmNon gridate sui bambini 8,5 x 8,5 x 10 cmOtoteman 40 x 8,5 x 20 cmPace 35×8,5×26 cmRabdomante antitetico 19×8,5×9 cmTrofei 40 x 8,5 x 23 cmAl di sopra di tutto 19,5 x 8,5 x 48,5 cmConiglio con donna coniglio 30 x8,5 x 11 cmDanzatrice 8,5 x 8,5 x 15,5 cmFly N° 007- 20 x 8,5 x 26 cmIl cobra e l’incantatore di serpenti. Storia buddista 44 x 8,5 x 19 cmIl contorsionista 8 x 8,5 x 9 cm Il corpo e la testa 30 x 8,5 x 14 cmIl monaco Tibetano in preghiera l’Indiano in preghiera 31 x 8,5 x 8 cm
In viaggio verso il Mandala 40 x 8,5 x 12 cm

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Retaggi 2

Due binomi : guardare-vedere, sentire-ascoltare.

In una passeggiata invernale sulla spiaggia dove il silenzio lascia spazio al respiro del mare, ed i colori morandiani ci avvolgono come una coperta di polvere, guardavo intorno e sentivo lo scroscio delle onde sui ciottoli di pietra.

Lo sguardo nomade vagava dal suolo al cielo e viceversa in una lenta passeggiata meditativa.

I ciottoli e i legni e le loro infinite forme cosi organiche e armoniche lasciavano lo spazio all’orizzonte perfetto, lineare, immateriale, poi il mio sguardo si posava ancora sul suolo e sui tristi e sempre estranei resti di plastica, estranei nella loro forma e nei loro artificiali colori.

Tra questi elementi un’altro abitava lo spazio, i resti metallici ed arruginiti di utensili, pezzi meccanici, di oggetti di decoro ormai fatiscenti, quindi ho sentito la necessità di prenderli in mano, toccarli sentirne il loro peso osservarne le proprie rughe, il metallo come le pietre sono elementi vivi.

La ruggine mi riporta immediatamente alla memoria remota, alla storia. Continuo la mia lenta e meditativa passeggiata quando il mio sguardo come ipnotizzato cade sempre più su quei resti metallici, quindi isolo la mia concentrazione solo su di essi, ed ogni volta che ne vedo uno vado al suo incontro. In lontananza ne vedo uno che ha per la sua sua forma e forse non solo le fattezze di un busto d’uomo di profilo, mi avvicino lo prendo in mano, è un profilo orientale con la forma dell’occhio cosi detto a mandorla, e sul cranio è come avesse uno strano cappello un Geluk il cappello giallo Tibetano, quindi ho sentito la necessità di prenderlo con me. Da quel momento il sentire il riverbero delle onde è divenuto un ascoltare il mormorio del mare, il suo canto, il suo grido, il vago guardare si è trasformato nel vedere quelli che prima erano solo frammenti metallici sono divenuti veri e propri reperti, sacri, estrani amuleti con una loro storia e un loro messaggio, una magia si stava installando e questo mio vagare è diventata una vera e propria perlustrazione, una ricerca dell’arcano, si come un’avventura di bambino che riesce ancora a sorprendersi e a sorprendere per il suo entusiasmo alla vita.

Una referenza artistica penso inconscia ma che ha probabilmente influenzato questo e forse altri lavori è Tony Cragg, con New Stones le nuove pietre si è dedicato per anni nella raccolta di frammenti di plastica trovati sulle spiaggie, li raccoglie e cosi come sono le compone in libere composizioni che possono divenire dei tappeti, delle cartine geografiche o un semplice oggetto che usa come modello e lo ripete con questi frammenti in un grande formato. La nuova natura cosi chiamata che ci sommerge sempre più e contribuisce fortemente alla morte del nostro pianeta, pachamama. Le composizioni sono estremamente eleganti e direi delicate, ogni oggetto abita una sua precisa location ed insieme costruiscono queste preziose composizioni, il tutto ritmato da sfumature coloristiche estremamente calibrate. E’ vero, rende prezioso un elemento povero ed inquinante ma allo stesso tempo ce lo mette difronte, l’arte è lo specchio della società e lui ne è un profeta. Un altro lavoro sempre molto elegante sono le “Cattedrali” pezzi di corone dei motori di autoveicoli dismessi che con un accurata e pazientosa ricerca assembla in un incastro perfetto facendole diventare appunto delle preziose cattedrali.

Giuseppe Fabris 2020