Round

Galleria GRAFFIO Bologna
Video-installazione, 21′ — 1996

Da una parte, la « nobile » arte del pugilato, dall’altra un precedente altrettanto nobile sebbene affidato ad un protagonista imprendibile e sfuggente di DADA, come Arthur Cravan, che a Madrid nel 1916 sfida l’allora campione del mondo dei pesi massimi, venendo implacabilmente sconfitto al primo round…

Da un’altra, il video secco e duro di Fabris che svestendo i panni dell’atleta e del pugile, attacca telecamera e spettatore in una sfida senza risposta diretta, ma destinata a protrarsi nel tempo fisico di un vero e proprio « combattimento per un’immagine ». Allo stesso modo la frammentarietà e la dispersione di un’identità demandata al freddo rigore iterattivo del video, si ricollega non tanto al sapore di una sconfitta o di una disfatta, quanto piuttosto alla ricomposizione delle parti di un corpo presente e pulsante.

Calchi estemporanei e frammenti scomposti e dispersi segnano il « campo » di un’azione condivisa e destinata a ricomporre il tutto, oltre il simulacro di una presentazione rivolta all’interno del « sè » per ricomporre gli sparsi frammenti dell’-io-e del « noi ».

Roberto Daolio
Marzo 1996